TORINO, MAGIA E FASCINO DI UNA CITTÀ DA SCOPRIRE
Federica Spagone – Foto Toni Spagone / Realy Easy Star
Non lontano dalla limitrofa Via Lagrange, una delle vie pedonali dello shopping torinese, imboccando Via Mazzini, si raggiunge, al civico 33, Turineyes un atelier, accogliente e stimolante che realizza meravigliosi occhiali su misura. Un laboratorio artigianale dove la magia viene dal cuore e il cui slogan è proprio “From heart to eyes” poiché tutti gli sforzi sono indirizzati nel rendere reali i sogni dei clienti. Qui la ricerca della qualità parte dal prodotto, un pezzo unico lavorato manualmente di cui si può progettare la forma perfetta per il proprio viso e scegliere tra oltre 400 nuance di colori. Qui il limite alla creazione è posto solo dalla vostra fantasia.
Tra le piazze di Torino, di eccezionale bellezza, è impossibile non citare la vicina Piazza Castello, luogo che accoglie alcuni tra i più importanti monumenti della città, tra cui il maestoso Palazzo Reale. Edificato per volere di Carlo Emanuele I di Savoia alla fine del cinquecento, domina con la sua imponente facciata, l’intera piazza. Proprio al centro della cancellata del palazzo, adornata dalle due statue equestri rappresentanti Castore e Polluce, si troverebbe il punto più magico e carico di energia positiva della città; quel che è certo però, è che la vista da qui è estremamente suggestiva.
Come un forziere pieno di tesori, il palazzo, custodisce al suo interno gli appartamenti reali, i Giardini Reali e i meravigliosi musei della corte sabauda: la Galleria Sabauda, una delle più importanti pinacoteche d’Italia, la Biblioteca Reale che conserva oltre 200 volumi, l’Armeria Reale con una delle più ricche e antiche collezioni del mondo di armi e armature, il Museo di Antichità e il Palazzo Chiablese che insieme formano il prestigioso “Polo Reale”.
Proprio accanto al Palazzo Reale, sorge la barocca Real Chiesa di San Lorenzo, edificata alla fine del seicento ad opera di Guarino Guarini. Sebbene la facciata sia spoglia e ricordi l’esterno di un normale palazzo, è al suo interno che avviene la magia, con una struttura ricca di simbolismo. Entrandovi si noterà subito un ambiente eccezionalmente cupo, senza finestre e proprio quest’oscurità è presente a rappresentare la vita terrena. Alzando lo sguardo si incontrerà il primo punto di luce, 4 loggette simbolo dei quattro elementi naturali. Volgendo lo sguardo sempre più in alto, non si potrà non essere rapiti dalla meravigliosa cupola ad archi incrociati, sempre più luminosa, a rappresentare l’assoluto e la luce divina.
Ritornati all’esterno, la piazza apparirà ancora più maestosa e il frontale Palazzo Madama,lascerà senza fiato al primo sguardo con la sua facciata Juvarriana.
Oggi sede del Museo Civico di Arte Antica, la singolarissima struttura, connubio di 2mila anni di storia piemontese, nacque inizialmente come porta praetoria in epoca romana (non molto lontano sorgono le Porte Palatine principale testimonianza archeologica dell’epoca romana della città), si trasformò in castello nel medioevo, per poi evolversi in reggia signorile nel quattrocento e diventare, infine, residenza Sabauda.
Nella piazza sorge anche il prestigioso Teatro Regio la cui peculiarità è rappresentata dalla moderna cancellata realizzata dall’artista Umberto Mastroianni, opera d’arte dal titolo “Odissea Musicale”.
Ma Torino è una città che non si è sviluppata solo in superficie, infatti, nel sottosuolo vi sono molteplici cunicoli (come le Gallerie Pietro Micca), molti dei quali si trovano proprio sotto Piazza Castello e avrebbero consentito ai Savoia la fuga in caso di attacchi e attentati. La leggenda vuole però, che non tutte fossero semplici vie di fuga, nei sotterranei della piazza, ci sarebbero anche le famosissime Grotte Alchemiche. Considerate veri e propri luoghi di potere o “porte interdimensionali”, conserverebbero anche la Pietra Filosofale tanto cercata dagli alchimisti nel medioevo.
Alle spalle della piazza sorge uno dei luoghi di culto più rappresentativi della città, il rinascimentale Duomo di San Giovanni Battista, in cui è custodita la Sacra Sindone e in cui è possibile visitare il Museo Diocesano di Arte Sacra.
Anche in questo caso i dettagli incredibili non mancano e sulla facciata laterale destra dell’edificio è possibile ammirare la Meridiana Astrologica. La disposizione dei simboli del singolare orologio solare, non rispecchia la classica forma circolare, ma è realizzata richiamando la forma di una croce. Ancora più particolare è la simbologia, poiché riporta le raffigurazioni dello Zodiaco: Il segno astrologico del Capricorno è posizionato in alto a rappresentare il Solstizio d’Inverno, mentre all’estremità opposta si staglia il segno del Cancro a rappresentare il Solstizio d’Estate. Una linea orizzontale congiunge tra loro i segni equinoziali: l’Ariete (Equinozio di Primavera) e la Bilancia (Equinozio d’Autunno). La tinta dorata con cui è stata realizzata l’opera brilla al sole rendendo la visione decisamente incredibile.
Da Piazza Castello, cuore del centro storico, si diramano, anche, le più importanti vie dello shopping cittadino, Via Po, Via Roma e Via Garibaldi che confluisce nella neoclassica Piazza Statuto. Qui si può ammirare il singolare Monumento ai caduti del Frejus: una struttura piramidale sormontata da un Genio alato sotto il quale si trovano le figure marmoree dei Titani. Proprio la statua del Genio con una stella a 5 punte sul capo, raffigurerebbe secondo la leggenda, Lucifero e la piazza sarebbe il luogo più negativo di Torino.
Ma queste leggende non hanno scalfitto la vera magia e in Via Barbaroux 10, strada parallela di Via Garibaldi, avviene uno degli incantesimi artigiani più sorprendenti di Torino. Qui, infatti,sorge la bottega Balocco Arte, un laboratorio di restauro e riparazione bambole dove il tempo sembra essersi fermato. Entrando sarà impossibile non tornare bambini al cospetto di meravigliose bambole in porcellana bisquit, orsi da collezione, Carillons e Giostre musicali, Case per le bambole con tantissimi accessori, la collezione di Walt Disney Classic, i Soldatini in peltro, i Gargouilles in pietra e poi ancora Draghi e Fate da collezione e splendide Marionette artistiche, sembrerà di trovarsi in un luogo fatato. Potrete passare ore ad ammirare le splendide creazioni della bottega e non vi sembrerà passato che qualche minuto.
Nella vicina Piazza Vittorio, la piazza dotata di portici più grande d’Europa, lo scenario è reso ancora più magico dalla stupenda vista della rigogliosa collina torinese preceduta dalla maestosa Gran Madre di Dio.
La sua più grande particolarità è all’ingresso dove, due statue allegoriche rappresentati la Fede e la Religione, accolgono il visitatore. Proprio su una delle sue allegorie aleggia una misteriosa leggenda, poiché si crede che statua raffigurata con una coppa in mano, indichi il luogo dov’è nascosto il Santo Graal.
A pochi passi dalla Gran Madre, in Via Monferrato 14/a alberga, invece, una magia tutta da gustare, grazie ai deliziosi piatti del ristorante “L’Orto già Salsamentario”. Qui la ricerca del gusto a tavola avviene grazie all’utilizzo esclusivo di prodotti vegetali, attraverso un nuovo progetto di ristorazione vegana e crudista. In un locale raffinato, dallo stile Shabby Chic, si troverà una cucina legata alla natura, alla stagionalità e alle piccole produzioni agricole. La magia è anche passione e sperimentazione e di questo ne è esempio il cuoco dell’Orto, Edoardo Ferrante. Vegano da oltre vent’anni, quattro anni fa lascia il suo lavoro e parte per gli States specializzandosi nella cucina vegan e raw. Tornato in Italia, ha deciso di spendersi per il benessere alimentare aprendo un anno fa il suo locale. Edoardo miscela in modo sapiente gli ingredienti , creando nuove esperienze sensoriali perché, citando le sue parole “il cibo è salute e perché no… Magia”.
Dalle sponde del Po, per ricercare un po’ di pace e allontanarsi dalla frenesia della città, basteranno pochi passi in salita, per ritrovarsi nella tranquillità della collina di Torino e raggiungere il Monte dei Cappuccini, su cui si erge il convento di Santa Maria del Monte. Anche il convento, come il resto della città, è luogo di leggende: Il mito vuole che nel 1640, durante l’assedio francese di Torino il principe Tommaso Francesco di Savoia ordinò di espugnare il colle e il monastero. Ma i soldati entrati nella chiesa furono investiti da una lingua di fuoco levatasi dal tabernacolo per proteggere le ostie consacrate e batterono in ritirata. Proprio quest’episodio mistico è rimembrato in un quadro esposto nell’atrio della chiesa.
Dal piazzale si ammira Torino dall’alto, con le luci della sera che illuminano le vie simmetriche a pianta romana, con i tetti a spiovente dei palazzi signorili ottocenteschi, con la Mole che svetta verso l’alto in tutta la sua maestosa bellezza. E’ proprio qui che si comprende la vera magia della città, una magia che risiede nella sua continua trasformazione, pur rimanendo sempre la stessa perla sabauda capace di rendere armonici anche i contrasti, nella sua atmosfera accogliente che rende ogni piazza un grande salotto e nella sua continua ricerca del bello che la rende straordinaria a prima vista.
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