I Misteri di Trapani Testo di Toni Spagone - foto archivio RealyEasyStar

l venerdì santo ha ispirato nei secoli numerosi riti che prevedono rievocazioni storiche sfilate in costume e processioni religiose.

Una delle più caratteristiche ed evocative processioni è rappresentata dai “Misteri di Trapani” in Sicilia.

La processione dei Misteri di Trapani ha origini spagnole e, infatti , ha analogie importanti con le cebrazioni diffuse in Andalusia.

La processione religiosa, che si svolge a Trapani dal Venerdì al Sabato Santo, è composta da 20 gruppi scultorei (Misteri) che partendo dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio percorre le principali vie cittadine ricostruendo la “Via Crucis”.

Gli originali gruppi statuari vennero costruiti nel XVII secolo da artisti trapanesi su incarico della Confraternita del Preziosissimo Sangue di Cristo (oggi Confraternita di San Michele Arcangelo). La data di inizio della processione non è certa, ma si conosce la data del più antico atto di concessione: 20 Aprile 1612, dove viene affidato ai poveri jurnaleri (lavoratori a giornata), il gruppo dell’Ascesa al Calvario.

Realy_Easy_Star_RLY1288jpg

Nel 1772 vennero costruiti gli ultimi gruppi scultorei e la processione divenne simile a quella tramandata fino ai giorni nostri ma accompagnata allora da cantori, che nell’Ottocento vennero sostituiti dalla bande musicali.

 La confraternita ideò e organizzò le “scinnute” nei Venerdì quaresimali, nella Chiesa di San Michele Arcangelo.

Calendario storico delle “scinnute”:

Prima Scinnuta: Gesù nell’orto (sostituito poi nel dopoguerra da “La Caduta al Cedron)

Seconda Scinnuta: Gesù dinanzi ad Hanna

Terza Scinnuta: La Coronazione di spine (sostituito poi nel dopoguerra da “La flagellazione”)

Quarta Scinnuta: La Sentenza

Quinta Scinnuta: L’Ascesa al calvario

Sesta Scinnuta: L’Addolorata.

Realy_Easy_Star_RLY1283jpg

Sebbene nel corso dei secoli ci siano state delle variazioni nell’esecuzione del rito, ancor oggi è ricco di fascino e vede crescere nel trapanese devoto, l’attesa verso i riti della Settimana santa, una sorta di anteprima verso il Venerdì Santo.

Il rito consiste nello spostare i Sacri Gruppi addobbati di argenti e fiori nella navata centrale dove verrà celebrata la messa, mentre nella piazza antistante la chiesa, la banda musicale intona musiche a carattere funebre.

Oggi “le scinnute”(testualmente scendere) è un rito che si svolge nei sei venerdì di quaresima nella chiesa del Purgatorio.

Quest’anno è iniziato il 16 febbraio e continuerà fino al 22 marzo.

I misteri sono la rappresentazione di 20 gruppi sacri scultorei artistici della morte e passione di Cristo, di cui due simulacri di Gesù morto nel sepolcro e di Maria Addolorata.

Questi gruppi vennero dati in affidamento, tramite atti notarili, dalla “Confraternita di San Michele Arcangelo” alle maestranze locali con l’impegno di averne cura nell’allestimento, vigilanza e l’uscita in processione del Venerdì Santo.

Ancor oggi i gruppi vengono trasportati in spalla dai “Massari” con un movimento particolare e caratteristico della processione dei Misteri di Trapani: l’annaca ( cullare da naca che in siciliano significa culla).

Realy_Easy_Star_RLY1290jpg

I Massari procedono lentamente compiendo tre passi in avanti e due indietro, facendo oscillare la vara a destra e sinistra. Questo procedimento, oltre a essere utile per alleggerire il peso della fatica seguendo il ritmo scandito dalle note delle marce funebri, fa assumere al gruppo le sembianze di movimento. Nel momento in cui i Massari si avvicinano alla chiesa e prima di varcarne il portale per il rientro, l’annaca di ogni gruppo si enfatizza con un andamento più lento, dando un rilievo più straziante alla processione.

La ciaccula, altro elemento che caratterizza la processione dei Misteri trapanesi, è un vero e proprio strumento musicale a percussione che detta i tempi della processione.

naccherejpg

la ciaccula

Molto simile alla castañuela, strumento usato nelle processioni spagnole simile alle nacchere, la ciaccula può essere usata solo dal capo dei “Massari” chiamato “caporale” che, percuotendola impartisce i comandi attraverso i quali il gruppo viene sollevato o abbassato. 

castanuela con manicojpg

la castañuela con manico


Per alzare il gruppo scultoreo (la cosidetta aisata) il “caporale” batte un primo colpo di ciaccula, segnale che serve ai “massari”per posizionarsi sotto le aste; segue un secondo colpo invece per dare il via al movimento del gruppo.

Altra tradizione è, poi, quella dell’attunniata o vutata (girata), ossia il movimento che i “massari” compiono col gruppo girandolo nella direzione di una persona nota, legata ai ceti che curano il gruppo durante il tragitto della processione. La vara, quindi, durante la processione viene girata verso il prescelto o la prescelta per un saluto o un ringraziamento per le offerte ricevute, questa fase viene chiamata la picaccia.

I riti della Settimana Santa trapanese rappresentano un insieme di religiosità, cultura, tradizione, folklore e per questo sono tra i più importanti e sentiti in Italia per celebrare l’attesa della Pasqua.

Realy_Easy_Star_RLY1287jpg
Realy_Easy_Star_RLY1295jpg