L'energia dei chakra per il benessere di corpo, mente e spirito - testo di Toni Spagone

In antichità, i praticanti dello Yoga erano a conoscenza che la mente, il corpo e lo spirito fossero tutt’uno e che i nostri pensieri possono manifestarsi sia come eventi psichici, ma anche sotto forma di energia concentrata in punti specifici del corpo. L’equilibrio di questa energia determina il nostro stato di salute.

I Chakra, ovvero il nome con cui vengono definiti i centri energetici, hanno il compito di immagazzinare e distribuire l’energia vitale per mantenere in buona salute la mente e il corpo.

La parola Chakra in sanscrito significa ruota, circolo, o disco solare, ed è un attributo del dio hindu Vishnu.

I Chakra sono sette e ognuno, oltre ad avere caratteristiche specifiche, è associato a emozioni, sensazioni, organi, funzionalità mentali e spirituali. inoltre, In base alla posizione che ogni chakra occupa nel nostro corpo, ad esso è associata una ghiandola endocrina. Quindi quando l’energia di un Chakra è attiva e fluisce, anche la ghiandola endocrina e gli organi corrispondenti riescono a lavorare al meglio svolgendo le loro funzioni vitali. Purtroppo molto spesso a causa di traumi, tensioni fisiche o emozionali i Chakra possono essere carenti di energia o al contrario essere eccessivamente stimolati e quindi troppo carichi. Questo crea uno squilibrio che si manifesta con disturbi fisici ed emozionali. Quindi riequilibrando il giusto flusso di energia dei Chakra, si riesce a ristabilire l’equilibrio psicofisico del nostro corpo. I 7 Chakra si trovano in linea retta lungo tutta la colonna vertebrale e creano un vortice di energia. Bisogna risvegliare l’energia alla base della colonna vertebrale (primo Chakra) e farla risalire illuminando tutti gli altri sei Chakra principali. Ogni volta che un Chakra viene illuminato da questa energia spirituale (Kundalini), riporta il fisico e la mente in connessione, quindi al suo regolare funzionamento.

Ogni Chakra, oltre ad avere una sua specifica funzione è associato a un colore, un elemento, un suono (mantra), una divinità, una pietra, un animale e un pianeta.


Primo chakra: Muladhara

Il primo Chakra si trova alla base della colonna vertebrale, all’altezza dell’osso sacro.

Muladhara significa ”radice” e rappresenta il radicamento, l’istinto di sopravvivenza, il bisogno di sicurezza. È collegato ai bisogni primari come avere una casa, un lavoro e procurarsi il cibo. Il colore è il rosso, colore della forza e dell’energia pura. L’energia del primo Chakra è associata alle ghiandole surrenali, responsabile della salute di gambe, piedi, ano, retto, intestino crasso, e coccige. L’elemento è la terra e la fase della vita è la prima infanzia.

I cristalli e le pietre associate sono: il rubino, corallo rosso, granato, diaspro, onice nero, ossidiana, tormalina nera. Gli animali sono il bue, l’elefante e il toro.

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La carenza di energia nel primo chakra si manifesta con una sensazione di insicurezza, scarsa fiducia in sé stessi, apatia, eccessiva preoccupazione, aggressività, collera, gelosia, violenza o atteggiamenti difensivi, paura di perdere ciò che ci dà sicurezza e senso di benessere. Se l’energia di questo chakra è iperattiva, ci sarà un eccessivo attaccamento verso i beni materiali, non si sarà propensi a donare e ai cambiamenti necessari in alcuni momenti della vita.

Per riequilibrare l’energia del primo Chakra il mantra da recitare è LAM, (pronunciato Lahm). L’ideale è pronuciarlo ad alta voce per 108 volte scandendo un mala, collana rosario tibetano, usando la mano destra, anche se si è mancini, passando i grani tra il pollice e il dito medio.

Secondo Chakra:Svadhisthana


Il secondo Chakra, anche conosciuto come chakra sacrale o chakra del plesso sacrale, si trova appena sotto l’ombelico, nella parte inferiore dell’addome. Proprio in virtù della sua posizione rappresenta il fulcro dell’energia emozionale. Svadhisthana in sanscrito significa “luogo favorevole”, riferendosi al luogo sicuro in cui custodiamo la nostra vera natura. La sua energia rappresenta le cose dolci della vita, la capacità di provare emozioni come il desiderio, il piacere, la sessualità e la creatività fisica.
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Il suo elemento è l’acqua e il colore a cui viene associato è l’arancione fortemente legato alla creatività e alla libera espressività dell’Io.

Quando l’energia del secondo Chakra è bloccata, a risentirne è principalmente la sfera emotiva, perdendo il controllo sulle emozioni, si diventa schiavi dell’istinto e della rabbia, lasciandosi trascinare dai sentimenti negativi.

L’ umore diventa altalenante passando da momenti di euforia ad altri di profondo sconforto. Gli atteggiamenti verso noi stessi e gli altri diventano dannosi. Se l’energia di questo Chakra non fluisce regolarmente a lungo andare porta a disturbi localizzati nella zona del corpo in cui si trova, quali calcoli renali, cancro genitale, problemi di fertilità e impotenza.

Il tatto e il gusto sono i sensi riferimento di Svadhisthana e ambra, quarzo citrino, topazio, opale, calcite arancione, le pietre di riferimento. Gli animali corrispondenti sono il coccodrillo, il serpente, i pesci e più in generale i rettili.

Terzo Chakra: Manipura


Manipura in sanscrito significa “la città del gioiello splendente”. Le sue funzioni principali sono l’azione, la volontà, il potere e l’affermazione personale.

La parola chiave associata è IO POSSO.

Si trova all’altezza dell’ombelico e rappresenta l’individualità e la percezione di sé stessi. Qui ha sede la forza di volontà, la determinazione e la fiducia sulle proprie capacità. Il colore di Manipura è il giallo, simbolo di calore, della luce solare, dell’energia e della conoscenza. La ghiandola endocrina associata è il pancreas che regola le funzioni di stomaco, fegato, milza e cistifellea. Quando il flusso di enegia in questo Chakra è carente vi è perdita di autostima e mancanza di fiducia in sé stessi.

Quando invece vi è energia in eccesso si ha uno smoderato desiderio di potere, eccessiva arroganza al punto di non voler più ascoltare le opinioni altrui, rabbia e aggressività. Il suo elemento è il fuoco e il senso annesso a Manipura è l’olfatto.

Al terzo Chakra sono collegate tutte le pietre gialle, in particolare il quarzo citrino, la calcite e il topazio giallo. Animale corrispondente è l’ariete, simbolo del fuoco.

Quando l’energia di Manipura è squilibrata il mantra da recitare RAM. Questo mantra prende il suo nome dalla divinità Rama, che rappresenta colui che riporta ordine nel mondo… ma non solo.

Rama infatti è anche la divinità che porta l’armonia, il bene, la lealtà, la verità e l’equilibrio.

Ripetere questo mantra ha anche un potente effetto curativo, e in India viene utilizzato tantissimo proprio per indurre uno stato di guarigione.

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Quarto Chakra: Anahata

Anahata in sanscrito significa “non percosso”. Le sue funzioni principali sono l’amore, la compassione, la pazienza e l’umiltà. È anche conosciuto come chakra del cuore per la sua posizione adiacente all’’organo cardiaco. È “il centro del perdono”, la fonte del vero amore e di ogni sentimento. Si nutre di affetti e di appartenenze ed è connesso alle relazioni personali (compagno/a, marito/moglie, parenti, genitori, figli). Se il chakra è “bloccato” diventiamo esitanti, in preda a rimorsi e panico, in balia delle dualità siamo interiormente chiusi, rigidi e innaturali diventando difficile il rapporto con gli altri, innescando la classica paura del rifiuto. La carenza dell’energia di questo chakra può manifestarsi con l’incapacità di esprimere amore e con il rifiuto di ricevere manifestazioni di affetto, o di farsi toccare.

Quando l’energia di questo chakra è in eccesso ci si identifica eccessivamente con il dolore degli altri, e si soffre così intensamente da risultare emotivamente compromessi e troppo dipendenti.

Il suo colore è il verde, simbolo di equilibrio, compassione, armonia, amore per la natura, salute e depurazione. La ghiandola endocrina associata ad Anahata è il timo, centro energetico che regola le attività di polmoni, cuore, sistema circolatorio e respiratorio. Simbolicamente il chakra del cuore è rappresentato dal dio Isha (uno degli aspetti di Shiva), benefico dominatore della parola e dalla dea Kakini (uno degli aspetti di Shakti), bella e graziosa seduta all’interno di un triangolo puntato verso l’alto che simboleggia la sublimazione dell’amore romantico verso la spiritualità e l’amore universale. Il suo elemento è l’aria , il colore verde, l’animale è l’antilope e la pietra il quarzo rosa (cristallo dell’amore). Quando l’energia del quarto Chakra è in difetto o in eccesso bisogna riequilibrarla.

Per riequilibrare questo chakra responsabile dell’immagazzinamento e della distribuzione del prana, l’energia della forza vitale che scorre attraverso i nostri corpi e del mantenimento dell’elemento aria nel nostro sistema, recitare o cantare YAM (pronunciato Yan-gm) per 108 volte aiutati nel conteggio dai semi del Mala.

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Quinto Chakra: Vishudda

Vishudda in sanscrito siognifica “puro” . Questo Chakra si trova all’altezza della gola e ha la capacità di farci esprimere ciò che si ha dentro, comunicare, esprimere la creativtà.

Con il funzionamento eccessivo di questo Chakra, a livello fisico si possono generare difficoltà a ingoiare, mal di gola, ipertiroidismo, afonia ricorrente, infezioni alle orecchie, mancanza di equilibrio, vertigini, dolore alle mascelle e tensione al collo e alle spalle.

Sul piano psicologico l’individuo manifesta prolissità, incapacità di sintesi e di ascolto del prossimo, estrema velocità di parola, impulsività, impazienza e iperattività: l’individuo sarà caratterizzato da rabbia, orgoglio e senso di superiorità, dogmatismo, autoritarismo e fanatismo. Con un funzionamento insufficiente, si possono riscontrare sul piano fisico ipotiroidismo, stress, infezioni croniche alla gola. Sul piano psicologico l’individuo non riuscirà a riflettere sulle proprie emozioni, avrà paura di parlare, difficoltà a esprimersi e a tirare fuori la voce, manifesterà timidezza e sentirà di non avere il diritto di dire e di ascoltare la verità, negando il diritto di esistere alla propria interiorità. Avrà la tendenza a sfuggire e non avere contatti sociali, chiudersi nel proprio mondo, perdere la fiducia nel prossimo, diventare bugiardo con se stesso e con gli altri.

Le pietre correlate al quinto Chakra sono: acquamarina, agata blu, amazzonite, azzurrite, calcedonio blu, calcite blu, celestina, crisocolla, lapislazzuli, opale, sodalite, turchese, zaffiro.

Il suo colore è l’azzurro, simbolo di verità, purezza, pulizia e tranquillità.

Quando l’energia del quinto Chakra ha bisogno di essere riequilibrata il mantra da cantare o recitare e HAM visualizzando il colore azzurro.

Quando il quinto Chakra è in equlibrio dona una voce dolce, un atteggiamento diplomatico e tatto nell’avvicinarsi alle persone con considerazione e generosità: tutto ciò che dice va dritto al cuore e l’individuo acquista carisma e magnetismo.

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Sesto Chakra: Ajna

Ajna, noto anche come terzo occhio, in sanscrito siognifica “percepire”. Questo Chakra si trova al centro della fronte tra le sopracciglia ed è associato alla visione interiore, alle esperienze di risveglio e illuminazione, attimi in cui “si aprono gli occhi davvero”. Ajna, centro spirituale in cui si incontrano i due principali canali in cui scorre il prana, le nadi ida e pingala. Il tema portante del sesto Chakra sono le dualità. Qui si uniscono gli opposti: il maschile e il femminile, il sole e la luna, l’emisfero destro e sinistro del cervello, l’intelletto e l’intuizione. Il sesto chakra rende nulle le contrapposizioni di queste dualità e superando la visione dualistica del mondo non distinguendo più il “buono dal cattivo”, ma solo l’io e il prossimo. La visione degli opposti viene superata e in questo modo si pacifica il pensiero, arrivando così ad aprire gli occhi sulle verità nascoste, dietro le apparenze. È collegato alla luce e a differenza degli altri Chakra non vi è un animale simbolo che possa rapprentarlo. Il suo colore è l’Indaco, tra l’azzurro e il viola, simbolo di spiritualità, risveglio interiore ed è fortemente legato alle capacità intuitive della psiche.

Il sesto chakra è associato all’ipofisi, ed è responsabile della salute del sistema ormonale e nervoso, ma anche degli occhi, orecchie e naso. Le divinità associate ad Ajna sono Shiva, dio della distruzione e simbolo di conoscenza cosmica, e Hakini Shakti, simbolo di vitalità, divinità a sei teste che rappresenta la meditazione perfetta, il controllo del pensiero e la concentrazione trascendentale. Un sesto chakra attivo in cui fluisce bene l’energia consente un contatto diretto e libero con il mondo interiore, stimola la fantasia, l’intuizione e le percezioni spirituali. Dona la capacità di visualizzare il pensiero e configurare obiettivi astratti, di comprendere intuitivamente gli altri arrivando persino alla chiaroveggenza. La meditazione sul sesto chakra stimola l’evoluzione spirituale, il dominio delle pulsioni e la calma dei pensieri.

Quando c’è squilibrio nel sesto Chakra ci saranno eccessi di dogmatismo, orgoglio, scarsa gratitudine. Quando l’energia del chakra è indebolito, ecco che si sarà mancanza di attenzione e difficoltà di concentrazione, ma soprattutto disturbi a livello emotivo: paura, depressione, forte senso di inutilità. Dal punto di vista fisico, la manifestazione del basso livello energetico del Chakra si manifesta con mal di testa, dolore agli occhi, debolezza della vista e dell’udito, infiammazioni al seno paranasale, malattie del sistema nervoso.

Quando il Chakra del terzo occhio è iperattivo, la mente corre. Puoi sentire quell’energia confusa dall’eccesso di caffeina o dall’insonnia rendendo complicato restare concentrati sul proprio obiettivo. Il colore associato al sesto Chakra è il viola. Il mantra per far fluire liberamente l’energia del sesto Chakra è OM. La parola Om è considerata la più sacra tra i mantra sia nell’induismo che nel buddismo. Inoltre, si ritiene che sia il suono primordiale dell’Universo. Quando si recita o si canta per 108 volte la vibrazione di quel suono è correlata alle vibrazioni originali emesse quando il mondo fu creato. Il suono di Om per questo motivo è spesso chiamato Pranava, o ciò che scorre attraverso il respiro (Prana), e sostiene la vita.

Deve essere pronuciato AH OH MMM, dove AH riguarda lo stato di veglia e collega la nostra coscienza alla parte inferiore del corpo, OH riguarda lo stato di sogno e collega la nostra coscienza sottile alla parte centrale del corpo e MMM riguarda lo stato di sonno profondo e collega la nostra coscienza alla parte superiore del corpo.

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Settimo Chakra: Sahasrara

Sahasrara detto anche Chakra della corona in sanscrito significa “Mille volte tanto” e si trova

quattro dita (in larghezza) sopra la corona della testa dove è collocata la cosidetta”fontanella”. Sahasrara chakra è il punto terminale superiore del Sushumna nadi, il canale centrale che passa attraverso la nostra colonna vertebrale e dove scorre Kundalini. Dal Sahasrara il nettare dell’immortalità (Amrita) scorre in un flusso costante. Sahasrara chakra è la sede del Para Bindu (bindu supremo), il punto universale di creazione dell’Universo dove è racchiuso tutto quello che è stato, che è e che sarà (una sorta di Big Bang a uno stato decisamente più avanzato rispetto a quello scientifico).

L’organo corrispondente è la ghiandola pineale o ipofisi. I colori corrispondenti sono il viola, il bianco e l’oro. Più la vostra energia Sahasrara è in equilibrio, più stretta è la vostra connessione con la consapevolezza divinaQuando il chakra della corona si apre, la sua energia sembra circondare la testa. Questo bagliore radiante viene raffigurato come un’aureola nelle immagini che raffigurano le divinità, santi e angeli. Il settimo chakra è in relazione alla fonte dell’energia pura e universale e corrisponde alla comprensione dei misteri della nascita e della morte: in esso si trova il canale dell’Illuminazione, della Verità e della Realizzazione, una limpida corrente che pulisce in profondità e fa emergere saggezza, compassione e forza vitale. Il cristallo corrispondente al settimo Chakra è il cristallo di Rocca o quarzo ialino, che rivitalizza le zone insensibili, fredde e rigide, riequilibra le funzioni del cervello, rafforza i nervi e stimola la circolazione, infonde energia, lenisce i dolori e favorisce l’eliminazione delle tossine. Una chiusura o una carenza di Sahasrara, impedisce lo scorrerere al flusso energeticoe quindi non giungere alla coscienza, portando, nella vita della persona, un ripetersi di schemi. Quindi la persona avrà una chiusura verso le nuove informazioni essendo fissato su un unico punto di vista, con la necessità di anteporre la ragione alla felicità e con manifeste difficoltà di apprendimento.

Un eccesso di energia in questo Chakra porta alla prerdita di contatto con il proprio corpo e le emozioni, con manifestazioni di eccessivo intellettualismo o con dipendeze spirituali fuori controllo, oltre a manifestazioni psicotiche caratterizzate da un distacco nei confronti della realtà.

Per riequilibare il settimo Chakra , siedi in posizione comoda o meditativa, rilassati e chiudi gli occhi. Porta le mani all’altezza dello stomaco, contrapponi i due anulari e distendili verso l’alto, intreccia le altre dita, con il pollice destro sotto quello sinistro.

Concentrati sul Chakra della Corona, situato nella parte superiore della testa.

Ripeti a voce alta il suono per 108 volte “AH” .


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È importante per il benessere psico fisico della persona lasciare fluire bene l’energia nel corpo e questo sarò possibile sbloccando tutti Chakra. Impariamo a conoscere i segnali che ci invia il corpo e non guardiamo alla malattia come a una maledizione, bensì come un monito che ci viene dato per rallentare. 

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Bisogna capire che è arrivato il momento di sciogliere i blocchi emotivi che si sono cristallizzati nel nostro corpo a causa di traumi, sofferenze, momenti della nostra vita che ci hanno messo a dura prova e in questo ci vengono in aiuto i mantra, che con il loro suono cantato o recitato ripetutamente riesce a sciogliere le tensioni. I mantra sono suoni sacri che ci aiutano a entrare in uno stato meditativo, rilassano il corpo e ci connettono a energie superiori.

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